martedì 31 maggio 2011

Santa Alice con l'aureola

Non so chi (e non lo voglio nemmeno sapere perchè potrei scatenare la mia ira repressa), ha pensato bene di COSTRUIRE in uno dei quattro angoli del parchetto dietro la nostra casa nuova, un santuario per una madonnina. Detto santuario ha le dimensioni di un mini-appartamento. Una cosa orribile alla vista. In cemento armato con il tetto in rame. Dentro è stata posizionata questa povera madonnina. Davanti una decina di panche. Addirittura un cavo con una luce appoggiato ad un albero.

Proprio ieri sera siamo andate a giocare al parchetto.
Verso le 21 cominciano ad arrivare le sciure del quariere con tanto di bibbia in mano. Alcune povere ragazze che stavano giocando si uniscono a queste donne.

Alice mi chiede "mamma, cosa fanno?" e io le rispondo che inizia la messa.
Lei rimane un attimo con me poi, forse vedendo le altre ragazzine o non so cosa, si mette a correre verso le panche urlando "anche io anche io".

Di fatto si siede in prima fila accanto ad una signora. Rimane seduta ed immobile per GIURO quasi 10 minuti tra le voci soffuse degli Ave Maria e dei Padre Nostro.

Ero sconvolta.

Alla fine si alza, mi corre incontro tutta felice.
"mamma, ho detto le pleghiele"

Sono sconvolta.

Mali di stagione...

Non mi sembra vero, sono arrivata a sera. E sto quasi bene.

Questa mattina non l'avrei mai detto.
Mi sono alzata con il raffreddore a mille, occhi che mi lacrimavano.
Il naso sembrava un rubinetto.
Gli occhi gonfi come palloncini.

Ebbene, dopo una pastiglia di Zerinol alle 7.30, un boccettino di integratore Eufortyn alle 9.00, quattro caffè rispettivamente alle 9.30 - 11.00 - 14.00 - 16.00, una scatola di fazzolettini di carta... ora ho quasi un aspetto decente.

Colore del naso quasi nella norma, gonfiore rientrato, rubinetto chiuso.

Forza e coraggio.

venerdì 27 maggio 2011

Se perdo anche a te....

Non piangerò mai
sul denaro che spendo
ne riavrò
forse più
ma piango l’amore
di un’unica donna
che non ho
forse più

Accendilo tu questo sole che è spento
l’amore lo sai
scioglie i cuori di ghiaccio

Che sarà di me
se perdo anche te
se perdo anche te

La vita non è,
stare al mondo cent’anni
se non hai
amato mai

Amare non è
stare insieme a una donna
ci vuol più, molto di più

Accendilo tu questo solo che è spento
la vita di un uomo
sta in mano a una donna
quella donna sei tu

Che sarà di me
se perdo anche te

mercoledì 11 maggio 2011

Una serata "vecchio stile"

Ieri sera siamo tornati indietro nel tempo.
Siamo tornati in due.

Alle 19 Alice è crollata in un sonno profondissimo, dopo aver dormito poco al pomeriggio, dopo aver fatto i capricci, dopo aver pianto ininterrottamente per 25 minuti.

Abbiamo cenato nel silenzio dei suoi discorsi, abbiamo riordinato la cucina in una surreale tranquillità, abbiamo iniziato a guardare un film alle nove anzichè alle dieci. Eravamo enormemente tristi.

Ogni attimo ci mancava. La cercavamo con lo sguardo. Speravamo si svegliasse per venire sul divano con noi.

Ormai la nostra famiglia è fatta di tre persone. Di ritmi a tre. Di abitudini del nostro piccolo topino.

No, a stare soli non eravamo affatto felici.

lunedì 9 maggio 2011

Sabato sera ho provato a liberarmi di Alice...

ma non ci sono riuscita...

siamo andati a cena in un ristorantino sotto casa di un nostro amico
Alice e Fede stavano giocando felici allora abbiamo chiamato la nonna di Fede per accudire i pargoli... tanto noi eravamo a 5 metri...

"alice ci stai con fede e la sua nonna qui a fare i giochi?"
"si"
"io vado a mangiare e sono qui vicino, se mi vuoi lo dici alla nonna di fede"
"si"
"fai la brava con la nonna di fede"
"se no?"
"se no niente... non fare la biricchina"
"si"
"quando arrivano le patatine fritte ti vengo a prendere, va bene?"
"si"

mi dirigo verso la porta e lei:
"mamma anche io con te!"

quindi riprovo con tutta la trafila per la seconda volta e lei:
"mamma anche io con te"

a quel punto me la sono caricata e sono andata a cena!

NOTA BENE: lei si era già mangiata un piattone di pasta al sugo con tanto di pezzo di carne incluso. A cena ha avuto il coraggio di mangiarsi 4 polpettine di pesce, tre cozze in umido, 10 olive gentilmente snocciolate dalla mamma e un pezzetto di pane...

giovedì 5 maggio 2011

Una poesia...

Una vita per la morte
Una morte per la vita
Un inizio per una fine
Una fine per un inizio
Navigare nel finito
Nella speranza di un infinito

Emily Dickinson