giovedì 17 novembre 2011

Piccole bimbe crescono


Ieri pomeriggio la mia piccola grande donna è andata a giocare a casa di una sua amica anzi mi correggo, della SUA AMICA con la A maiuscola; ed è andata senza di me.
Alice parla sempre di G. a casa, dei giochi che fanno insieme alla scuola materna, dei libri che leggono, di come è vestita, dei suoi codini.
Ho scoperto, alla riunione di sezione, che anche G. a casa parla sempre di Alice.
Sembra proprio l'inizio di una bella amicizia.
La mattina in classe si cercano, si abbracciano e si baciano.
Le maestre sorridono nel vederle così.

Tutto il pomeriggio io sono stata agitatissima per questa sua nuova conquista. Emozionata per la sua nuova indipendenza. Quasi come se dovesse capitare a me e non a lei.

La mamma di G. mi ha detto che sono state brave tutto il tempo (in pratica poi un paio d'ore perchè sono uscite da scuola alle 16 ed io sono andata a prenderla alle 18).

Il dramma è arrivato dopo.

Capricci per mettere la giacca, capricci per agganciarla, capricci per arrivare alla macchina, capricci per salire, per legarsi, capricci che si confondevano con le mie urla in auto e a casa. Non so se sia stata la stanchezza per aver di fatto giocato tutto il giorno senza un attimo di sosta (dalla zia si riposa spesso sul divano anche solo mezz'oretta davanti alla televisione), o ribellione per la novità del passato pomeriggio, fatto sta che tutta la mia felicità è svanita con la litigata che ci siamo trascinate per mezz'ora per concludersi poi in un "mamma scusa non lo faccio più" alle 18.35.

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